1 – L’ORIGINE DI QUESTA PROPOSTA
Lo smaltimento dei rifiuti è uno dei problemi più gravi per le nostre società, ovunque nel mondo, poiché l’inquinamento e la distruzione del nostro habitat non hanno confini. Con i consumi aumentati a dismisura, e con essi i prodotti di scarto, il problema è diventato drammatico.
Negli anni scorsi l’incenerimento è stata l’alternativa alle discariche, ma da molti anni ormai la strategia sta cambiando.
Molti impianti realizzati nel Nord Europa ma anche in Italia sono ora in via di dismissione, l’Europa ne ha interrotto i finanziamenti per incentivare strategie diverse, soprattutto incrementando la raccolta differenziata.
Di recente però la Regione Umbria ha approvato il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) che indica l’inceneritore quale sistema principale di trattamento dei rifiuti, ed individua alcune aree dove collocare gli impianti: Tra queste, anche la zona di Todi-Ponterio.
Il Comune di Todi ha dato la disponibilità a localizzarlo qui, ma noi ci opponiamo fermamente: per questo abbiamo creato questo Comitato, al quale ti chiediamo di aderire se, come noi, anche tu pensi che sia giusto preservare la bellezza e la salubrità di questi luoghi.
Perché Todi con l’inceneritore, non sarà più la stessa.
2 – RISCHIO PER LA NOSTRA SALUTE
Non è vero ciò che dicono degli inceneritori: nessun tipo di filtro può trattenere le microparticelle di polveri sottili quali la diossina ed altre, diffuse nell’aria dalle loro ciminiere.
Devi sapere che queste polveri sottili penetrano in profondità nei nostri organismi, determinando gravi malattie soprattutto alle persone più fragili: anziani, bambini e donne incinte.
3 – RISCHIO PER LA QUALITA’ DEL CIBO
Le polveri sottili emesse dalle ciminiere, considerata anche l’orografia ed il clima di queste zone, non saranno disperse dai venti ma ristagneranno e ricadranno sulle nostre terre per un raggio di circa 30 km tutto intorno.
Ricadranno sulle piante, verranno assorbite dal terreno, contamineranno il cibo di cui si nutrono gli animali di cui ci nutriamo.
L’inquinamento delle nostre terre e delle nostre acque comprometterà la qualità dei nostri prodotti agricoli di eccellenza, in primis le vigne e gli ulivi, e del bestiame, sia domestico che selvatico.
Una importante parte della nostra economia, radice della nostra cultura, verrà gravemente compromessa, la zona di produzione coinvolta verrà declassata.
Chi vorrà più bere il vino o consumare l’olio contaminato dall’inceneritore?
4 – DANNO ALL’ECONOMIA DEL TURISMO
Da molti decenni Todi vive di turismo: per la sua storia, le tradizioni, la bellezza sua e del territorio, per la gastronomia e per gli eventi che vi si organizzano.
Per tutto questo le persone vengono in Umbria, e a Todi: a volte per un weekend, a volte in vacanza. In molti casi chi è venuto qui per la prima volta è talmente rimasto incantato da questi luoghi da decidere di comprarsi una casa. Qualcuno addirittura ha scelto di viverci.
Il turismo rappresenta quindi una importante fonte di reddito per noi. Diretto ed indotto.
Chi vorrà più venire qui, a respirare il fumo tossico di un inceneritore, in una valle distrutta dalla sua presenza?
5 – CROLLO DEL MERCATO IMMOBILIARE
Da molti anni si registra un mercato immobiliare in crescita: persone che hanno conosciuto ed amato questi luoghi hanno deciso di investire a volte anche grandi risorse per acquistare e ristrutturare case e casali, riqualificando un territorio prima depresso ed in stato di abbandono, aumentando di conseguenza il valore di tutto il patrimonio immobiliare e fondiario. Anche di chi qui ci è nato e ci ha vissuto.
Molti di questi investitori sono stranieri, che hanno già espresso la decisione di andarsene via se mai questo inceneritore dovesse davvero essere realizzato.
Il territorio tuderte perderebbe una importante fonte di reddito, oltre che di prestigio, ed il valore delle case e dei terreni crollerebbe.
Chi mai vorrebbe acquistare una casa di fronte ad un inceneritore, e respirarne i suoi veleni?
6 – MAI PIU’ L’UMBRIA SARA’ IL CUORE VERDE DELL’ITALIA
Il Cuore Verde dell’Italia: da sempre è il vanto dell’Umbria.
Le sue dolci colline, i suoi boschi, i borghi immersi nel paesaggio quasi immutato nei secoli, raccontato in versi e Gli antichi borghi che si affacciano su questo meraviglioso paesaggio, non vedranno più i boschi e le rive del Tevere che vi scorre in mezzo, ma un inceneritore con i suoi venefici fumi che si espandono per la valle.
Chi avrà più il coraggio di definire l’Umbria: Cuore verde dell’Italia?
7 – ALTERNATIVE ALL’INCENERITORE
Realizzare una gestione dei rifiuti sostenibile per l’ambiente e in linea con i principi dell’economia circolare, non solo è possibile ma è anche conveniente sotto il profilo economico e occupazionale.
Per economia circolare si intende un modello di produzione e consumo che implica riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali e dei prodotti per dar loro una vita la più lunga possibile, per poi, al termine del loro impiego, recuperarne i materiali per realizzare nuovi prodotti. In questo modo si estende il ciclo di vita e si riducono al minimo i rifiuti.
I vantaggi dell’adozione di un modello di economia circolare sono:
- Minor sfruttamento delle risorse naturali con riduzione della distruzione del paesaggio e degli habitat e salvaguardia della biodiversità;
- Riduzione delle emissioni annuali di gas a effetto serra (secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, i processi industriali e l’uso dei prodotti sono responsabili del 9,10% delle emissioni di gas serra nell’UE);
- Riduzione della quantità di rifiuti prodotti annualmente. Nella sola Unione europea si producono ogni anno più di 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti;
- Creazione di nuovi posti di lavoro. In base ai dati forniti dal Servizio di ricerca del Parlamento Europeo si stimano che deriveranno dall’adozione del modello circolare almeno 700.000 posti di lavoro solo nell’UE entro il 2030. La riprogettazione di materiali e prodotti per l’uso circolare stimolerebbe anche l’innovazione in diversi settori dell’economia.