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Termovalorizzatore: 19 denunciati per il progetto di Santa Palomba, anche il sindaco e l’assessora Alfonsi

Nell’esposto dei comitati le argomentazioni e la denuncia di irregolarità nella acquisizione (a un prezzo spropositato) dei terreni su cui edificare l’impianto: la perizia fra omissioni, superficialità e sciatterie istituzionali.

Dal Corriere della Sera, di Ilaria Sacchettoni, 31 Marzo 2024:

Nell’esposto dei comitati le argomentazioni e la denuncia di irregolarità nella acquisizione (a un prezzo spropositato) dei terreni su cui  edificare l’impianto: la perizia fra omissioni, superficialità e sciatterie istituzionali.

Il sospetto di illeciti e forzature compiuti nel nome di una scelta politica, quella di realizzare un impianto di termovalorizzazione a Santa Palomba (a pochi metri in linea d’aria dalle controverse discariche di Albano Laziale). La certezza di una cessione, l’acquisto del terreno sul quale dovrebbe essere edificato, a prezzi maggiorati. Infine la convinzione che, fin qui, la storia del termovalorizzatore di Roma si sia rivelata un ottimo affare per pochi, noti immobiliaristi.

La denuncia di 28 pagine del comitati locali  

L’esposto è stato depositato in Procura (l’estate 2023) dai comitati Ust.Ma anche dal comitato Salute e Ambiente. Nelle ventotto pagine della denuncia, supportata da una perizia di parte del geometra Giacinto Persichilli, si leggono in primis i dubbi relativi alla perizia preliminare alla cessione ad Ama del terreno, quindi le ragioni di forte contrarietà al progetto varato dall’amministrazione comunale. La perizia, firmata dallo studio Magni-Linari, sarebbe stata realizzata «con superficialità e sciatteria», e peggio con una serie di omissioni fra cui la documentazione relativa alla presenza di un corso d’acqua. Ci si sarebbe aspettato che quel documento «contenesse solo dati certi, verificati e verificabili, ma anche che la stessa perizia fosse giurata dal Linari e dalla Magni davanti a un pubblico ufficiale, un notaio o un cancelliere del Tribunale, come accade di rito per compravendite di tale valore economico» Così non avvenne invece. 

«Un progetto strategico basato su facilonerie e opacità»

È questo un passaggio importante per comprendere la censura dei comitati i quali rilevano l’assurdo di un progetto strategico basato su facilonerie e opacità. Nessuno, infatti, effettuò approfondimenti e confronti sul valore di terreni circostanti ma, al contrario, ci si appoggiò a quanto stabilito da chi si occupava della vendita ossia i consulenti Daniele Impallara e Matteo Rossi. Il loro nome figura accanto a quello dei vertici Ama — Lorenzo Bagnacani, Daniele Pace, Alessandro Filippi — inclusi i consiglieri di amministrazione che si occuparono della rilevazione del terreno in questione. Ma non è tutto, perché nell’esposto è denunciato lo stesso sindaco Roberto Gualtieri, la sua assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, più i funzionari responsabili della procedura che dovrebbe portare alla realizzazione del polo impiantistico. In tutto 19 persone.

Il terreno pagato a un «sovrastimato valore di mercato»

Il risultato, a detta dei denuncianti, sarebbe sotto gli occhi di tutti. L’acquisto a prezzi stellari di un terreno che appena venti anni fa costò un quindicesimo di quanto pagato nel 2022 da Ama. «Tale consistente, sovrastimato e spropositato valore di mercato, assegnato dai soggetti suddetti tecnici al terreno, e accettato da Ama spa senza batter ciglio, è stato poco tempo dopo effettivamente sborsato, con l’ausilio di danaro pubblico, dalla stessa Ama spa, creando un buco/voragine erariale di consistente valore, non inferiore ai 5 milioni di euro di soldi pubblici».  Sta di fatto che anche la procura regionale della Corte dei Conti ha avviato approfondimenti come pure la magistratura penale. I reati ipotizzati vanno dal falso alla truffa e all’omissione di atti d’ufficio. Ma, al momento, il fascicolo aperto in Procura è puramente esplorativo.

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